Un uomo di 62 anni che scontava 18 anni con l’accusa di marijuana è appena morto in una prigione federale durante l’epidemia di COVID-19. La sua morte è oggetto di indagine, ma non è chiaro se sia stato coinvolto. Nel 2006, Fidel Torres è stato condannato a più di due decenni di carcere dopo essere stato condannato per cospirazione per distribuire più di mille chilogrammi di marijuana. Sebbene abbia rinunciato al suo diritto a un processo con giuria, è stato condannato per l’accusa di cospirazione e favoreggiamento del possesso di più di un chilogrammo di marijuana. In precedenza, aveva avuto due precedenti condanne per marijuana.
Sebbene la legalizzazione della marijuana abbia contribuito a creare una nuova classe di imprenditori e investitori, non sta aiutando le 40.000 persone che stanno ancora scontando il carcere per reati legati alla cannabis. Di conseguenza, il caso di DeLisi è particolarmente importante. Era in prigione da quasi 18 anni e avrebbe potuto essere rilasciato in qualsiasi momento a causa delle sue cattive condizioni di salute. Il nuovo coronavirus che ha causato l’epidemia in carcere ha messo in pericolo la sua famiglia e i suoi amici.
Nonostante le gravi conseguenze dell’epidemia, la risposta del Bureau of Prisons è stata scioccante. Le carceri avevano a malapena personale sufficiente per accogliere il numero di prigionieri malati e morti, quindi l’attuazione semi femminizzati o autofiorenti di un piano di risposta alla pandemia è fondamentale per contenere il virus. In effetti, il Bureau of Prisons è stato lento nel rispondere all’epidemia e non ha coordinato i test del personale nei punti caldi.
Mentre la legalizzazione della marijuana sta guadagnando popolarità negli stati di tutto il paese, la criminalizzazione della droga deve essere accompagnata da riforme delle leggi statali. In Florida, l’industria della cannabis non è ancora legale per tutti gli adulti, ma gli elettori dello stato dovrebbero prendere in considerazione la legalizzazione della marijuana ricreativa nel 2022. Fortunatamente, il caso avrà un lieto fine.
Sebbene non sia chiaro come si sia diffuso l’epidemia, il CDC ha pubblicato una guida per le strutture correzionali. Questi documenti riflettono le attuali conoscenze sulla trasmissione di COVID-19. Le linee guida verranno aggiornate non appena saranno disponibili ulteriori informazioni. Se sei un detenuto negli Stati Uniti, la migliore linea d’azione è vaccinarsi contro il COVID-19 il prima possibile.
Questo focolaio è una preoccupazione internazionale per le strutture correzionali. Più di cinquecento persone sono state infettate nelle carceri del Kansas. Ciò rende il Kansas il terzo tasso di COVID-19 più alto nel paese. L’uomo che Westmoreland ha appena rilasciato dal Lansing Correctional Facility in Kansas, che è il terzo tasso più alto del paese. Viveva in un dor aperto con più di 100 altri uomini che avevano il virus. Si svegliò una mattina e li trovò tutti malati.
Poiché l’epidemia di COVID-19 si diffonde nelle carceri federali, il numero di casi che coinvolgono detenuti in cerca di un rilascio compassionevole è salito a un livello record. Il numero dei casi notizie sulla marijuana approvati negli ultimi anni è salito a quasi 1.600. Il rilascio dei detenuti è aumentato di dieci volte rispetto all’anno precedente, ma il numero di decessi è diminuito in modo significativo.
Un altro caso in cui il governo non è riuscito a rispondere adeguatamente a un focolaio di COVID-19 è un uomo che sconta diciotto anni per un’accusa non violenta di marijuana. Aveva presentato una petizione ai tribunali per un rilascio anticipato e stava insegnando alfabetizzazione finanziaria a 60 detenuti mentre era in prigione. È morto il 13 aprile di COVID-19. La sua famiglia ha citato in giudizio la prigione e il direttore Mark Williams. L’ACLU afferma che le condizioni a Elkton hanno violato l’Ottavo Emendamento. L’ACLU ha intentato una causa contro il direttore Williams e Carvajal per aver violato l’ottavo emendamento. Alcuni prigionieri riferiscono di aver visto le ambulanze lasciare la prigione in qualsiasi momento. La causa è in corso.
Il Dipartimento di Giustizia ha aggiornato la sua definizione di “contatto stretto” per includere più brevi esposizioni a un detenuto Covid-19. Anche l’Ufficio federale delle carceri ha ripreso le visite di persona. Prima di questo focolaio, le visite erano vietate in tutte le carceri federali. Le strutture individuali possono anche sospendere la visita ai prigionieri. Ma nel frattempo, il Cdc esorta tutti coloro che sono sospettati di contatto con il Covid-19 a vaccinarsi completamente.